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Movimento “Cattive Maestre”: Nel Cuore della Protesta Pedagogica

Nella primavera del 2015, sullo sfondo di una stagione di profondo malcontento nel settore dell’educazione italiana, si è levato un nuovo e significativo gruppo di protesta: le “Cattive Maestre”. Fondato da un collettivo di insegnanti, sia precari che di ruolo, provenienti da vari ordini di scuola, questo movimento si pone in diretta opposizione alla riforma della “Buona Scuola” promulgata dal governo Renzi, diventata famosa come Legge 107.

Il nucleo delle “Cattive Maestre” ha scelto deliberatamente questo appellativo provocatorio per mettere in luce la loro critica alla visione della riforma, percependola come una distorsione dei valori educativi fondamentali. La loro battaglia ha preso corpo inizialmente sul web, con la pubblicazione di un video (sotto) che esponeva i motivi del loro dissenso, suscitando immediatamente un’ampia eco mediatica, tra consensi e condivisioni diffuse.

Dalla realizzazione di quel primo video, l’azione del movimento si è susseguita in varie forme, tra cui la partecipazione a blocchi degli scrutini — rappresentati simbolicamente da volti e braccia incrociate — e manifestazioni in piazza per opporsi alla riforma. In autunno, l’attivismo delle “Cattive Maestre” ha toccato momenti di condivisione e dibattito nazionali, prendendo parte a incontri a Bologna, Napoli, e altre città, unendo forze con insegnanti, studenti e genitori in una critica costruttiva verso la riforma e nell’organizzazione di strategie per contrastarla.

La loro lotta non è rimasta confinata al solo periodo di protesta attiva contro la riforma, ma ha continuato a evolversi. Con la “Buona Scuola” divenuta realtà, le “Cattive Maestre” hanno scelto di espandere il loro impegno, creando uno spazio di riflessione più ampio attraverso il lancio del blog che ora stiamo citando. Questa piattaforma diventa un luogo virtuale in cui mantenere vivo il dibattito, offrendo riflessioni critiche, osservazioni, e suggerimenti alternativi alla concezione di “scuola-azienda” proposta dalla riforma.

Il blog, con il suo mix di contributi tra scritti, video e immagini, si trasforma in una “piazza digitale” per tutti coloro che, pur nel disaccordo con la riforma, non vogliono cancellare la propria identità professionale e personale. Tra le iniziative di rilievo vi sono le “Cattive Vignette”, pubblicate ogni giovedì, che attraverso l’umorismo e il sarcasmo affrontano la quotidianità scolastica ai tempi della “Buona Scuola”, suggerendo vie di resistenza e cooperazione.

Le “Cattive Maestre” invitano chiunque condivida la loro causa a contribuire al blog, impoverendo il dibattito e ampliando la rete di resistenza. Il movimento si pone come testimonianza vivente dell’impegno collettivo, della creatività e della resilienza della comunità educativa italiana nell’affrontare i cambiamenti imposti, mantenendo accesi il dialogo e il confronto critico. In un’era in cui l’istruzione si trova spesso al centro di politiche contestate, l’esempio delle “Cattive Maestre” dimostra quanto sia vitale l’impegno per una scuola che sia davvero al servizio della formazione e della crescita individuale e collettiva.

Il libro “Dietro la cattedra, sotto il banco. Il corpo a scuola”

Ultimo aggiornamento 2025-02-17 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API